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SCUOLA
Premessa
La nostra proposta è quella di una città educativa della quale essere fieri di fronte ai bambini e alle bambine: una città sostenibile per l’ambiente e per le relazioni che vi si intrecciano, in cui ci si confronta e si creano alleanze.
E’ una città fondata sulla partecipazione collettiva e sull’attenzione, la cura e l’impegno degli amministratori per migliorare la qualità della vita di tutti i giovani.
Correggio vanta delle eccellenze a livello di sistema formativo che desideriamo rafforzare con uno spirito di continua interazione con l’esterno e il mondo del lavoro.
PAROLE CHIAVE
CREAZIONE DI UNA CONSULTA GIOVANILE
Occorre creare una Consulta Giovanile che sia uno strumento di proposta e analisi per produrre cultura, sviluppare la creatività e raccogliere sollecitazioni e proposte su tutto ciò che può riguardare la condizione giovanile per riportarlo al Consiglio Comunale.
Deve essere anche un momento di formazione per preparare i cittadini di domani alla gestione della “cosa pubblica” e portare idee sempre innovative.
NUOVA VITA PER IL CONVITTO NAZIONALE
E’ necessario ribadire il valore di risorsa didattica, educativa e sociale, dunque formativa, del Convitto Nazionale e delle scuole del I ciclo di base (6-14 anni) mantenendone l’assetto giuridico di Convitto Nazionale , riportandolo a livelli di eccellenza.
Contemporaneamente riteniamo opportuno valorizzare gli spazi che può offrire anche per favorire l’aggregazione e per supplire alle carenze di luoghi per i giovani di Correggio.
EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’ E ALLA CITTADINANZA
Fondamentale per una democrazia partecipata è porre attenzione alla formazione di futuri cittadini consapevoli dei propri diritti/doveri con attività e progetti locali, nazionali ed europei di educazione alla legalità, alla cittadinanza e alla cooperazione multietnica per favorire la consapevole fruizione e cura del Patrimonio storico, ambientale e culturale già esistente. E’ necessario aumentare occasioni di riflessione sul senso civico e sulla legalità attraverso spettacoli teatrali e progetti/iniziative offerti alle scuole di ogni ordine e grado con il contributo di Associazioni e Istituzioni (Polizia Postale, Carabinieri, Croce Rossa, ì Protezione Civile, Vigili…).
VALORIZZAZIONE DELLA SCUOLA PUBBLICA E LAICA
La cultura della laicità ispira la Scuola pubblica per preparare le nuove generazioni a vivere in società pluraliste in modo che la fisiologica conflittualità non si risolva solo con l’ipocrisia della tolleranza reciproca, ma con il pieno riconoscimento del diritto dell’altro ad essere diverso ed a pensare diversamente, perché nessuno è più uguale degli altri.
Crediamo che la scuola pubblica non può, e quindi non deve, essere mai considerata un affare privato, bensì deve coinvolgere, tutta una comunità. La scuola è di tutti e per tutti senza alcuna distinzione di sesso, di etnia, di ceto e di religione.
La scuola è, così, luogo di pluralismo inteso come possibilità di ciascuno a partecipare attivamente in tutti settori della società. In questa stessa direzione, la scuola pubblica, proprio in quanto laica, non accetta nessuna differenziazione dovuta a ragioni che non siano dettate dai suoi stessi princìpi. In effetti, la scuola pubblica è laica se essa è di tutti e proprio per questo di nessuno in particolare, essa è laica proprio perché trova in se stessa i principii che la giustificano e ne legittimano l’azione.
Pensiamo fortemente che fra i banchi della scuola pubblica si gettino le basi per una cittadinanza consapevole e per il futuro del nostro paese, perché riteniamo che la scuola pubblica aperta a tutti, laica e inclusiva, sia il fondamento della democrazia. Il diritto alla pubblica istruzione non può continuare a essere violato dalla distorsione di soldi pubblici verso enti privati; diminuiscono sempre di più le risorse per le scuole pubbliche, mentre i finanziamenti alle scuole private non subiscono alcuna flessione.
APERTURE STRAORDINARIE DI SPAZI CULTURALI
Ridefinire con interventi più funzionali gli spazi culturali già esistenti per i giovani (Caso’, ridotto del Teatro, cinema estivo, Convitto Nazionale…) e ampliare le aperture di luoghi già utilizzati dai giovani come la biblioteca, ludoteca e musei. Per realizzare queste iniziative di aperture festive e serali si può potenziare la rete di volontariato già attiva sul territorio, coinvolgere le scuole superiori, con il riconoscimento dei crediti formativi e l’organizzazione di stage estivi finanziati nell’ambito del progetto scuola-lavoro. Crediamo che le aperture straordinarie avrebbero come immediate conseguenze maggiori opportunità di incontro e di valorizzazione dei giovani favorendo il loro stare insieme.
Nota sul Convitto Nazionale “Rinaldo Corso”
All’interno della politica scolastica correggese, un’importante riflessione è necessaria sulla situazione attuale e sul futuro del Convitto Nazionale “Rinaldo Corso”.
Dopo le ultime vicende (dissesto finanziario; tentativo maldestro dell’amministrazione precedente di smantellare l’unitarietà dell’ istituzione e delle sue scuole, di fatto chiudendolo; scioglimento del consiglio di amministrazione e commissariamento) bisogna ribadire il valore di risorsa didattica educativa e sociale, dunque formativa, dell’Istituto e delle sue scuole.
Rinnovare il Convitto in senso legislativo e didattico-educativo, attraverso una valorizzazione e una nuova interconnesione tra scuole interne (primaria e secondaria di I e II grado), semiconvittualità, convittualità e territorio correggese, con un progetto di trasformazione che però ne mantenga l’assetto giuridico di Istituto Educativo di Stato.
Far sì, dunque, che il Convitto divenga una scelta dettata non solo da bisogni socio-familiari, ma innanzitutto da desideri formativi in tutti i suo ambiti.
PARTECIPAZIONE
Premessa
“L'accento sulla deliberazione, serve a prendere le distanze dalla democrazie maggioritaria, ossia dall'idea che le decisioni possano essere prese applicando semplicemente la conta dei voti. Esse vanno piuttosto affrontate mediante una discussione aperta in cui tutti i partecipanti siano tenuti ad esporre le loro ragioni e a rispondere a quelle proposte dai loro interlocutori. Le preferenze dei cittadini non sono dati di cui dobbiamo prendere atto (allo scopo di contarle) ma giudizi che si formano e si trasformano nel corso del confronto. Non è detto che la discussione riesca a ridefinire il modo di impostare i problemi e a trasformare le opinioni dei partecipanti fino ad approdare ad un punto di vista comune, ma l'aggregazione dei voti deve essere considerata come l'extrema ratio.” (L. Bobbio)
PAROLE CHIAVE
La filosofia politica sta ancora ragionando sulle definizioni delle forme di democrazia partecipativa e manca ancora un ordinamento giuridico che possa riconoscerle.
DEMOCRAZIA DELIBERATIVA: forma di governo democratica nella quale la volontà del popolo non viene espressa tramite l'elezione di rappresentanti, ma direttamente dal popolo con momenti collettivi di discussione e confronto
DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA: forma di democrazie nelle quale i cittadini, in quanto popolo sovrano sono direttamente legislatori e amministratori del bene pubblico
DEMOCRAZIA DIRETTA: riconosciuta negli strumenti del referendum, delle leggi di iniziativa popolare, nel recall, ecc.
DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA: rappresenta una risposta alla reale difficoltà di far partecipare tutti alla decisione politica e attraverso la regola della maggioranza, giungere ad una decisione in tempi ragionevoli (livello nazionale)
Il concetto di partecipazione non può essere disgiunto dalla nuova legislazione nazionale emanata relativa alla trasparenza nelle procedure decisionali, al codice comportamentale del personale della PA (Pubblica Amministrazione), alla legalità intesa anche come anticorruzione, relativamente sia al settore pubblico che a quello privato.
Ai cittadini e alle cittadine devono essere forniti gli strumenti per partecipare; per dare potere a tutti e tutte è necessaria una redistribuzione del potere stesso; bisogna favorire l’inclusione dei soggetti deboli e l’emersione di interessi diffusi o scarsamente rappresentati.
Le modalità di partecipazione devono essere studiate in modo che siano applicabili alle realtà specifiche; ogni comunità ha la SUA partecipazione.
Proposte
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Istituzione di un assessorato alla partecipazione strettamente collegato al bilancio;
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Costituzione di un apposito Ufficio che si occupi della partecipazione; che investa sulla formazione alla partecipazione dei cittadini, delle cittadine e del personale dell’AC, utilizzando anche le risorse derivanti dagli specifici progetti previsti dalla LR n° 3/2010; nell'ottica iniziale di coinvolgere I cittadini/e a confrontarsi sulle forme della partecipazione.
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Creazione di un Laboratorio permanente sui temi della Democrazia diretta e partecipativa che in collaborazione con le università e I luoghi dove forme partecipative sono state attuate o sono in atto, proponga iniziative, dibattiti, confronti, ecc. Declinando Correggio come un polo di riferimento.
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Modificare lo Statuto della città e il Regolamento collegato in modo definiscano le modalità di coinvolgimento dei cittadini e delle cittadine mediante nuovi processi e tecniche di democrazia partecipativa coerenti.
Una città educante considera la partecipazione un valore fondativo dell’idea stessa di comunità. La partecipazione richiama all’idea di democrazia, di bene comune, promuovendo attivazione, protagonismo e responsabilità.
Riteniamo pregiudiziali indispensabili per sviluppare la cultura della partecipazione responsabile dei membri della comunità:
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Non transigere sulla trasparenza delle delibere adottare e dei relativi obiettivi né tantomeno sulla rendicontazione periodica
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Verificare professionalità ed onorabilità dei candidati nonché la loro effettiva indipendenza
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Prevedere sia in ambito elettivo che economico un termine di mandato non rinnovabile garantendo pertanto ricambio nel ruolo degli organi decisionali
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Favorire il ricambio generazionale tramite preparazione per tempo alla sostituzione degli amministratori in scadenza di mandato;
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Fissare un tetto massimo al numero di cariche che un amministratore può assumere
Riteniamo che l'eletto debba:
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essere maggiormente "trasparente" del cittadino non eletto;
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avere capacità di ascolto di tutti i cittadini (anche quelli che non lohanno eletto)
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avere competenza nelle materie a lui delegate o per le quali si preveda unincarico politico/amministrativo, e debba avere a disposizione gli strumenti per acquisire queste competenze.
Noi ci impegniamo a che, sia la persona candidata che il programma, si faccianogaranti, insieme, di un percorso costante di formazione a supportodell'eletto.
Essere garanti di formazione e supporto significa porre attenzione a specifici momenti formativi, di sensibilizzazione, di raccolta di informazioni, costanti nel corso della legislatura, pianificati anche. Certo non c'è bisogno di fare una scuola di politica, ma creare le occasioni affinchè nel corso dell'anno siano organizzati momenti formulati in tal senso, ovviamente aperti a tutti e non solo ai nostri eletti.