Pagina 3

LAVORO
AGRICOLTURA
Più che di agricoltura, vorremmo occuparci delle 7 T (terra, territorio, tutela, tipicità, tecnica, turismo, trasparenza) aggiungendo una T (trasparenza) alle 6 T proposte dal sociologo Aldo Bonomi.
Partire dalla terra, significa capire che il distretto correggese ha le sue radici storiche in quelle pianure che, lavorate da sempre dall’uomo, producono alimenti di qualità.
Ma non c’è terra senza territorio: istituzioni, forze sociali, reti di relazioni, economiche e sociali, cioè senza comunità; valorizzazione delle nostre terre, in collegamento con i comuni limitrofi.
Tutela dell’ambiente e alla Tenuta dell'ecosistema e Tutela dei nostri prodotti tipici, per farli diventare l'immagine del nostro territorio, tramite la valorizzazione del nostro distretto agricolo, promuovendo ricerche e sperimentazioni a sostegno di una agricoltura sempre più green.
Diciamo anche sì allo sviluppo tecnico nel settore agro-industriale: valorizzando l'offerta degli Istituti Scolastici presenti per ringiovanire e rivitalizzare il comparto agricolo che sia attivo nella trasformazione agro-alimentare e nella ristorazione di qualità, creativa e legata al territorio.
Creazione di un percorso di valorizzazione articolato e non a spot di percorsi Turistici ed enogastromici, con un ampliamento della rete locale delle Fattorie Didattiche e dell'ospitalità negli Agriturismi.
Trasparenza delle scelte politiche sulla realizzazione di infrastrutture di supporto al settore agro-alimentare, per poter verificare le reali ricadute positive e negative sul territorio e non nascondere meri interventi speculativi.
Proposte:
-
Valorizzare il mondo agricolo esistente che, contrariamente ad altre realtà europee, non si caratterizza per un’agricoltura massiva.
-
Promuovere il consumo di prodotti legati al territorio favorendo l’equità sociale ed economica dello scambio fra produttori e consumatori/utilizzatori e promuovendo la consapevolezza e il presidio delle nostre tradizioni culinarie.
-
Promuovere la vicinanza fra produttori e consumatori favorendo anche forme alternative di commercializzazione dei prodotti agricoli.
-
Aprire tavoli tematici con le realtà produttive del territorio e i consumatori/utilizzatori finali.
-
creare percorsi formativi per nuove professionalità in agricoltura per ringiovanire e rivitalizzare il comparto agricolo
-
Ampliare il mercato contadino locale per renderlo più variegato
-
mettere in rete le professionalità locali (scuola alberghiera e per l'agricoltura del Convitto), ristoratori, imprenditori agricoli.
-
Creare tavoli di confronto e studio per legare produzione di cibo ai percorsi culturali, ambientali, al turismo sostenibile (rete piste ciclabili), alla ristorazione a km zero, all'ospitalità agricola dei B & B; per tutelare il paesaggio e l'ambiente e per dare reddito e soprattutto lavoro; per migliorare i prodotti, per affinare le tecniche, per creare cibo buono, pulito e giusto.
-
Coinvolgere le associazioni di categoria con l’obiettivo più ambizioso si riuscire a caratterizzare qualche produzione come se fosse un presidio Slow Food , coinvolgendo poi i ristoratori e i consumatori per favorirne la domanda.
-
Creazione di una rete di distretto di valorizzazione delle nostre terre, in collegamento con i comuni limitrofi
INDUSTRIA E IMPRESA
La crisi economica, frutto anche di scelte del passato non adeguatamente valutate e comprese nelle loro implicazioni prospettiche, sta comunque mettendo a dura prova il tessuto di coesione sociale della città. Ampie fasce della popolazione (lavoratori, famiglie, pensionati, imprenditori) si trovano a fronteggiare difficoltà economiche e personali inattese.
Questo perché le difficoltà di un'impresa non si ripercuotono esclusivamente sull'indotto, ma, tra le altre conseguenze, si riduce il potere di acquisto delle famiglie e quindi la possibilità di utilizzare le risorse del territorio.
La mancanza di lavoro crea insicurezza, percezione della perdita del ruolo sociale, prospettiva di un futuro incerto; problematiche che creano malessere e impegnano ulteriori risorse sociali per fronteggiarle.
La Comunità e le Istituzioni devono quindi mettere in atto tutti gli strumenti in loro potere per far fronte a richieste così pressanti.
Proposte
-
costituzione di un tavolo di lavoro, per ascoltare le esigenze e le problematiche degli industriali Correggesi in merito alla viabilità, al reperimento di personale qualificato, alla tassazione comunale, ecc.
-
Prestare estrema attenzione alle dinamiche economiche del ns territorio allargato valutando attentamente l’impatto delle scelte imprenditoriali sul territorio dei comuni dell’unione e dei comuni limitrofi
-
Promuovere modelli imprenditoriali che coniughino crescita con coesione e sviluppo locale valorizzando il capitale umano nonché il rapporto con il territorio e con i relativi portatori di interesse. Aspetti spesso trascurati, nell'ottica del mero profitto delle scelte strategiche, che hanno caratterizzato diverse multinazionali operanti nel nostro paese con chiusure di stabilimenti meno efficienti o a più elevato costo di manodopera a favore della delocalizzazione in paesi in via di sviluppo.
-
Incoraggiare la ricerca e la proposta di nuove logiche di organizzazione della società e delle imprese, con il coinvolgimento di nuovi soggetti, come è stato fatto dal recente regolamento del comune di Bologna sulla collaborazione attiva fra cittadini e l’amministrazione.
-
Sviluppare la nascita di cooperative con forme di governo multistakeholders, capaci cioè di rappresentare non solo gli interessi di una categoria (i soci) ma di una pluralità di soggetti che mirano la bene comune. In tale ambito si sono recentemente sviluppate diverse cooperative di comunità (Valle de cavalieri, i Briganti del Cerreto).
-
favorire un ripensamento del sistema di governance delle cooperative stesse operanti sul territorio, spesso caratterizzate dal dominio dei dirigenti rispetto a quello degli azionisti che devono cogliere la loro capacità di incidere sulle logiche di indirizzo dell’attività economica e sociale della cooperativa al fine di contribuire alla soddisfazione dei diversi interlocutori (territori, dipendenti, aggregazioni di cittadini)
BENESSERE SOCIALE
Nelle politiche del Welfare si parla i di dare risposta ai bisogni: “bisogno è la mancanza totale o parziale di uno o più elementi che costituiscono il benessere della persona “. Il benessere (da ben–essere= "stare bene" o "esistere bene") è uno stato che coinvolge tutti gli aspetti dell'essere umano, e caratterizza la qualità della vita di ogni singola persona.
L’Ente Locali, con gli strumenti che ha, deve in prima linea operare per rimuovere gli ostacoli che impediscono la piena realizzazione del cittadini, il loro pieno benessere. Valorizzare la professionalità dei giovani, delle donne, dei soggetti deboli, affinchè trovino un’occupazione. Creare una città solidale, rispettosa e attenta.
Creare occasioni di incontro e di partecipazione.
In una parola “prevenire”, insieme.
Proposte
-
per famiglie e lavoratori che si trovano in situazione di difficoltà creare un tavolo comune dove definire un pacchetto coordinato di interventi con strumenti diversificati; verificare l’opportunità di elaborare progetti di sostegno nell’accesso al credito.
-
promuovere e sostenere servizi di assistenza all’infanzia e sostenere l’associazionismo familiare, favorire la costituzione di nidi familiari, condominiali o aziendali
-
perseguire l’integrazione tra famiglie, strutture pubbliche e strutture di privato sociale
-
verificare come dare inclusione e possibilità ai giovani, senza marginalizzarli, prevenendone comportamenti lesivi verso se stessi e verso gli altri
-
dare piena attuazione alle leggi in difesa della donna in ambito giuridico e socio-sanitario, monitorando i servizi,
-
riteniamo che l'applicazione della Legge 194/78, che norma la tutela sociale della maternità e l'interruzione volontaria della gravidanza, debba essere restituita alla piena titolarità del Consultorio Familiare dell'AUSL e del Servizio Sociale Integrato, revocando il protocollo d'intesa sottoscritto nel 2011 dal Comune di Correggio con il Distretto AUSL di Correggio, CRI, Caritas e Movimento per la Vita.
-
Non sono le persone con disabilità a costituire un problema per la società civile, ma esattamente il contrario. Le pari opportunità non possono che essere attuate con l’eliminazione delle discriminazioni e di ogni tipo di barriera fisica e culturale. Nel rispetto delle differenti responsabilità, è necessario che venga garantito il massimo coinvolgimento possibile della persona disabile e di chi la rappresenta, affinchè sia attuato in primis il diritto ad una vita il più possibile autonoma, sia sostenuto il lavoro di cura delle loro famiglie, siano valorizzati i servizi di comunità (centri diurni e/o residenziali)
-
dare valore agli anziani considerandoli come risorsa, garantendo loro spazi di incontro e di socializzazione al fine di evitare l’isolamento e la solitudine che porta alla perdita del desiderio di partecipazione.
-
Rafforzare il rapporto con il volontariato e la valorizzazione delle loro competenze, sviluppando il legame tra queste e l’amministrazione comunale.
-
le politiche abitative giocano un ruolo importantissimo di contrasto alla povertà, di coesione sociale Nuovi modelli famigliari e crisi economica hanno messo invece in evidenza una criticità dell’offerta residenziale che sia accessibile ai meno abbienti. E’ quindi necessario verificare le reali necessità abitative dei nuclei famigliari in difficoltà
CULTURA E SCUOLA
CULTURA
Premessa
La cultura non è solo bellezza e arte, ma elemento fondamentale per la crescita della comunità.
Con ricadute importanti anche sul piano economico, crediamo che un territorio attrezzato e vivace culturalmente sia più attrattivo anche per un’economia che guardi al futuro. Correggio per decenni è stata capace di esprimere grande creatività e capacità di proporre prodotti vincenti anche sul piano economico, sia in campo industriale che agricolo. Occorre quindi favorire non solo i fattori economici, ma anche formativi e culturali che possono ricreare quel clima, aggiornandolo alle condizioni attuali.
Prima ancora, però, la cultura è fattore decisivo di crescita umana e sociale, che consente sia di vivere con maggiore ricchezza e pienezza la propria esistenza individuale sia di partecipare con più consapevolezza e strumenti alla vita sociale.
E' insomma un elemento fondamentale della democrazia. “La cultura – ha scritto Claudio Abbado – è un bene comune primario come l’acqua: i teatri, le biblioteche, i musei sono come tanti acquedotti”.
Proposte
ñ Invertire la tendenza rispetto ai tagli degli ultimi anni
Le risorse impiegate bene in campo culturale costituiscono non uno spreco o un lusso, bensì un investimento prezioso.
Occorre destinare alla cultura risorse economiche e professionali adeguate, non farne il terreno privilegiato in cui tagliare per ridurre i costi della pubblica amministrazione, fra il 2009 e il 2013 il budget annuale per la cultura è stato progressivamente ridotto di circa 400.000 euro, cioè del 28%.
Proponiamo, quindi, di riassegnare ai servizi e alle attività culturali, sia pur gradualmente, parte delle risorse che sono state tolte negli ultimi anni, in modo e in misura quantomeno da non penalizzarli rispetto agli altri settori.
-
Valorizzare l’associazionismo culturale
Guardiamo con favore alle associazioni culturali che, in particolare negli ultimi anni, hanno promosso numerose e interessanti attività, contribuendo in modo decisivo a rendere meno povera l’offerta culturale nella nostra città. Questo riconoscimento costituisce per noi la premessa di un maggior coinvolgimento attivo e propositivo dell’associazionismo nella programmazione e nel coordinamento della complessiva attività culturale da proporre ai cittadini; un coinvolgimento e una valorizzazione di cui intendiamo farci promotori.
-
Analizzare criticamente la spesa “storica”
eventualmente impiegarla diversamente e meglio rispetto al passato, quindi Impostare una riflessione finalizzata ad aggiornare gli obiettivi, gli strumenti e le modalità di funzionamento dei servizi culturali. Iniziare da una più stretta integrazione dei servizi e delle attività anche con accorpamento di sedi
-
Conservare e valorizzare il patrimonio artistico e documentario,
a partire dalle emergenze architettoniche e dall'assetto urbano del Centro storico per trasmettere alle future generazioni la conoscenza del passato, conservando e utilizzando al meglio le tracce che esso ci ha lasciato in consegna.
Sostenere attività di supporto alla creatività artistica, in considerazione anche del peso che la musica e le arti hanno nella tradizione della nostra città; vanno valorizzati, assieme ai grandi e consolidati “talenti” nati nella nostra città, la creatività e il talento che i giovani correggesi sanno produrre oggi;
per migliorare il patrimonio artistico l'impegno per la ristrutturazione del Teatrino del Convitto, per avere un secondo piccolo Teatro a Correggio che risponda all’esigenza di maggior flessibilità e offerta di spazi per l’arte e la cultura in genere.
Proposte di attività formative
-
Per l'integrazione all’attività scolastica, e per l'educazione permanente per gli adulti;
Rivolte alla crescita culturale personale, con una particolare attenzione ad organizzare occasioni di riflessione sui temi della contemporaneità (ad esempio sul confronto/incontro con le varie diversità: di genere, di cultura, di religione, di etnia, ecc.) e per accentuare l’attenzione verso la cultura scientifica, tecnologica, ambientale,
-
Confermare l’attività di studio e di valorizzazione di importanti personalità correggesi
della cultura nazionale o internazionale (ad esempio Antonio Allegri e Pier Vittorio Tondelli); non per un banale e provinciale motivo di esaltazione retorica delle “glorie patrie”, ma perché realizzare iniziative dedicate o ispirate a figure di grande levatura intellettuale e artistica obbliga a impegnarsi in operazioni culturali di rilievo, e quindi a qualificare la nostra città in un ambito più ampio di quello locale;
-
E’ necessaria una rimodulazione dei servizi e delle attività culturali
che tenga conto sia dei mutamenti intervenuti nei bisogni culturali e nei comportamenti degli utenti (anche in virtù della continua innovazione tecnologica), sia della necessità di allargarne sempre di più la base, al fine di ridurre la forbice fra chi è dentro e chi è fuori (o ai margini) dei processi culturali e conoscitivi. Crediamo che questo sia il primo obiettivo di una politica culturale non elitaria e non estemporanea.