CITTA’ E CAMPAGNA
La biodiversità e il paesaggio, cioè lo spazio rurale nella sua integrità, anche quello esistente incastonato nella città diffusa, devono essere gestiti come un vero e proprio patrimonio capace di produrre una reale moltiplicazione di ricchezza e di benessere, a partire da una sostanziale valorizzazione, anche decisionale e strategica, delle proprie peculiarità e risorse locali.
Crediamo che lo studio, la creazione e la promozione di nuove forme di economia solidale e sostenibile siano lo strumento appropriato per invertire la rotta e “insieme andare oltre la crisi”.
La normativa urbanistica locale, che regolamenta gli interventi in zona agricola, attualmente analizza in modo puntuale le pre-esistenze, dettagliandone l'integrità e la riconoscibilità tipologica. Questo giudizio deve portare ad un criterio d'intervento critico e propositivo che permetta la lettura della stratificazione del tempo, ma che non impedisca di dare vita a spazi che offrano caratteri attuali e contemporanei in risposta alle nuove esigenze, sia lavorative che abitative.
Proposte:
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Promozione delle filiere corte e di nuove modalità commerciali e di consumo,
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potenziamento di cooperative esistenti ed eventuale creazione di nuove entità lavorative per sostenere il ritorno dei giovani all’agricoltura,
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Studio e creazione di Parchi Agricoli che promuovano l’economia rurale e tutelino il modello di agricoltura contadina con la valorizzazione di tradizionali tipologie rurali abbandonate come luoghi per la socializzazione e la promozione di nuove forme di economia solidale,
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Creazione di una rete di orti sociali (anche all’interno del tessuto urbano) e di aree verdi con itinerari di mobilità alternativa,
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Una mirata sensibilizzazione alla tutela dell’ambiente e al problema dei rifiuti volta alla cittadinanza e soprattutto all’educazione delle nuove generazioni, quindi nelle scuole,
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Coinvolgimento e creazione di associazioni e gruppi di cittadini nella cura e nel governo dei luoghi.
RIFIUTI
La Provincia di Reggio Emilia e i Sindaci attraverso il Piano D’Ambito hanno deciso che tutti i comuni di pianura adottino la modalità di raccolta rifiuti del Porta a Porta ed hanno scelto la soluzione del Trattamento Meccanico Biologico (TMB), con accanto la Fabbrica dei Materiali per il recupero, in alternativa all’inceneritore e alle discariche.
Attualmente i comuni che hanno adottato il Porta a Porta hanno raggiunto percentuali di raccolta differenziata fra l’80 e il 90 % : che li colloca ai primi posti nella classifica nazionale dei comuni virtuosi. Sono percentuali che dimostrano che l’obiettivo Rifiuti Zero sia possibile. L’Amministrazione di Correggio ha invece deciso di fermare il porta a porta a soli 9.000 abitanti (un terzo).
Riteniamo sia inderogabile un Piano Rifiuti Regionale che abbia come obiettivo la raccolta differenziata oltre 80%, che preveda di generalizzare la modalità di raccolta del Porta a Porta in Regione e adotti, nella definizione dei costi, soluzioni incentivanti (come hanno fatto i Comuni della nostra provincia) Solo In tal modo il piano di dismissione degli inceneritori e delle discariche potrà essere garantito e in tempi più rapidi di quanto scritto nella proposta di legge.
Proposte:
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estendere il porta a porta a tutta la città, come già avvenuto in molti altri comuni della provincia e come si apprestano a fare i comuni dell’Unione,
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sostenere progetti di educazione ambientale finalizzati alla prevenzione, al riciclo, allo sviluppo del senso civico e al risparmio di energia.Tali iniziative andranno realizzate in collaborazione fra l’Amministrazione e le Scuole ma anche attraverso piani di educazione permanente rivolti alla città intera.
ñ Poiché è ancora molto elevata la quantità di rifiuti che vanno allo smaltimento, prevedere, possibilmente davanti all’Isola Ecologica un centro di raccolta di materiale riciclabile.
ENERGIA
E' importante che il Piano Energetico Comunale, pur mantenendo le sue peculiarità, sia inserito nel contesto di un Piano Energetico Provinciale e Regionale altrimenti, nella migliore delle ipotesi, potrebbe perdere totalmente l'efficacia o, peggio, rischierebbe di implementare circoli viziosi inefficaci e dannosi. Fondamentale è, anche in questo caso, insistere sulla formazione dei cittadini e delle cittadine, ad iniziare dai banchi di scuola, di una cultura diffusa del risparmio energetico per la riduzione degli sprechi: ad es.: uso degli impianti di riscaldamento e dei condizionatori, spegnimento delle luci non utilizzate per esempio, ecc.
Proposte:
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investire in tecnologie adeguate (per es. studio preciso nella dislocazione delle fonti luminose) ad ottenete un forte risparmio energetico negli edifici pubblici e nella rete di pubblica illuminazione,
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Incrementare il fotovoltaico e il solare-termico nelle strutture comunali,
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promuovere politiche di sostegno dell’efficienza energetica nell’edilizia residenziale,
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sostenere e rafforzare la scelta di una mobilità dolce,
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elaborare un Protocollo Energetico con le associazioni imprenditoriali volto alla sensibilizzazione al risparmio energetico, ma in grado di elaborare proposte realizzabili come la sostituzione dei motori elettrici energivori,
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incrementare la capacità di assorbimento dell’anidride carbonica da parte del territorio attraverso un piano di rimboschimento nelle aree residuali,
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un “riorientamento diffuso” della strumentazione urbanistica in chiave energetica.
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supportare la creazione di Gruppi di acquisto per realizzare interventi di efficienza energetica negli edifici privati,
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ricercare accordi con gli istituti di credito locali per l’offerta di prestiti a tasso agevolato per finanziare i cittadini che abbiano intenzione di intervenire sui propri edifici, civili e industriali, Si rammenta che sugli interventi destinati al risparmio energetico esiste la detrazione fiscale del 65% in dieci anni, ma pochi cittadini hanno disponibilità immediate per ottemperare ai costi delle opere Occorre però che gli incentivi siano adeguati, nel senso che un ipotetico intervento di efficientamento deve potersi ripagare in tempi ragionevoli, solo così si incentiva realmente ad investire
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controllare periodicamente la manutenzione degli impianti termici
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supportare la formazione energetica degli Amministratori di Condominio
MONDO ANIMALE
Il Regolamento comunale per la tutela ed il benessere animale approvato nel 2009 è una buona base. Le prescrizioni ivi contenute devono trovare una loro rigorosa applicazione con un’opera continua di vigilanza e controllo degli organi preposti. Consideriamo che il testo possa essere migliorato in diversi punti.
Proposte:
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ripensare l’inutile, quanto crudele, programma di caccia alle nutrie per il controllo del loro numero, ricorrendo ad altri metodi, contenitivi e non letali, meno cruenti e più sostenibili,
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allinearsi alla legge regionale del 29 marzo 2013, n. 3, che vieta l’utilizzo della catena per i cani,
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rivedere il piano di sterilizzazione dei gatti.
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predisporre un divieto di allevamento di animali da pelliccia
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approvare un regolamento per l'attendamento dei circhi che escluda, gli animali individuati dalla Commissione Scientifica CITES e i rettili e preveda, per gli altri, precisi criteri per la detenzione e l’esposizione al pubblico
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regolamentare la gestione di animali (commercio ambulante, detenzione cavalli, ecc.), in particolare le strutture per l’allevamento, l’addestramento, il commercio o la custodia di animali devono ottenere il parere dell’Ufficio competente,
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rendere accessibile a tutti la possibilità di avere un menu o vari piatti vegetariani nelle mense pubbliche
LAVORO E BENESSERE SOCIALE
Premessa
Dalla lettura dei dati statistici economici, emerge come il nostro territorio abbia retto meglio di altri alla crisi economica in atto. Questa ipotesi è verosimilmente confermata da alcuni indicatori di fruizione dei servizi sociali. La domanda che ci poniamo è: questa situazione, non ancora drammatica, è destinata a peggiorare?
Già oggi non siamo comunque immuni dalle conseguenze della crisi e il tema del lavoro e in particolare il problema della disoccupazione rimane prioritario in qualsiasi programma che si occupi della Comunità.
Il Diritto alla salute e al benessere si esplica come rapporto tra la garanzia dei diritti essenziali e la responsabilità dei singoli cittadini verso la salute e il benessere, propri e della comunità.
Le politiche di welfare devono essere traversali e coerenti, attente a cogliere le esigenze e ad evitare gli sprechi e le inefficienze, per questo è indispensabile offrire servizi e attività gestite a livello di rete.
