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Nel nostro progetto di rilancio della citta' un ruolo importante lo svolge la cultura, che non è solo bellezza e arte, ma elemento fondamentale per la crescita della comunità.Con ricadute importanti anche sul piano economico, perché una società ricca di conoscenze, di informazioni e di creatività offre un humus più fertile per creare occasioni, stimoli, innovazione anche in campo economico; crediamo che un territorio attrezzato e vivace culturalmente sia più attrattivo anche per un’economia che guardi al futuro.Prima ancora, però, la cultura è fattore decisivo di crescita umana e sociale, che consente sia di vivere con maggiore ricchezza e pienezza la propria esistenza individuale sia di partecipare con più consapevolezza e strumenti alla vita sociale.La cultura è fattore decisivo di crescita umana e sociale, che consente sia di vivere con maggiore ricchezza e pienezza la propria esistenza individuale sia di partecipare con più consapevolezza e strumenti alla vita sociale. E' insomma un elemento fondamentale della democrazia. Per questi motivi le risorse impiegate bene in campo culturale costituiscono non uno spreco o un lusso, bensì un investimento prezioso.“La cultura – ha scritto Claudio Abbado – è un bene comune primario come l’acqua: i teatri, le biblioteche, i musei sono come tanti acquedotti”. Se si è d'accordo con queste affermazioni e si vuole essere coerenti, non si può poi fare delle spese per la cultura il terreno privilegiato in cui tagliare quando si debbono ridurre i costi della pubblica amministrazione. Come invece è successo a Correggio negli ultimi cinque anni, contraddicendo una tendenza che per decenni aveva fatto dei servizi e delle attività culturali della nostra città un punto di riferimento in ambito regionale. Un conto sarebbe stato analizzare criticamente la spesa ed eventualmente impiegarla diversamente e meglio rispetto al passato; un altro conto è invece tagliarla e basta. In questo secondo caso significa che, al di là dei proclami, si ritiene la cultura un fattore superfluo o poco importante.Come giudicare altrimenti il fatto che nel corso dell’ultima legislatura il settore culturale è stato quello che ha pagato più duramente i tagli che il Comune – certo, a causa di leggi nazionali –ha apportato ai propri bilanci?Fra il 2009 (bil. consuntivo) e il 2013 (bil. preventivo) il budget annuale per la cultura è stato progressivamente ridotto di circa 400.000 euro, cioè –28%. Ma se si vanno ad esaminare alcune voci specifiche l’entità dei tagli è ancora più drastica. Ad esempio: la spesa per acquisto libri e audiovisivi per la Biblioteca “G.Einaudi” e “Piccolo Principe” registra -63%; quella per le attività culturali promosse da Biblioteca “G.Einaudi”, “Piccolo Principe”, Museo e “Casò” arriva addirittura a – 74% . Per cui, quando si dice – come fa la candidata sindaca del PD Ilenia Malavasi - che si vuole "far ripartire Correggio a cominciare dalla cultura", bisognerebbe subito aggiungere che si intende riassegnarle, sia pur gradualmente, gran parte delle risorse che le sono state tolte negli ultimi anni. Questo è ciò che noi proponiamo. Mentre la Malavasi si limita a indicare “qualche risorsa in più”. E il PD, che nella scorsa legislatura ha governato la città, non ha alcuna autocritica da farsi?

Qualche giorno fa, sulla pagina facebook di Ilenia Malavasi è apparso il post che riportiamo qui sulla destra.

 

Non possiamo non rispondere a queste affermazioni.

 

Innanzitutto invitiamo il PD (e chi per lui) ad evitare sia attacchi personali dal tono offensivo sia goffe dietrologie che sembrano quasi attribuire ad altri partiti una sorta di infezione congenita, cosicché se uno di essi, nella fattispecie Sel, dichiara di appoggiare la nostra lista essa ne risulterebbe automaticamente infettata.Nessuno dovrebbe dimenticare che chi ha provocato il commissariamento della nostra città, per la prima volta dal dopoguerra, è stato il PD e nessun altro. Per prima cosa, quindi, calma e gesso. Veniamo al merito delle questioni.Constatiamo, innanzitutto, che dal PD non vengono mosse obiezioni sui dati da noi forniti; d’altra parte i numeri sono quelli, tratti da documenti ufficiali. Certo, ce ne sono altri: peggiori (ad esempio le spese per attività di spettacolo passate, dal 2009 al 2013, da 83.400 a 29.700 euro) o meno peggio (ad esempio il costo della convenzione con ERT per la gestione del Teatro, passato da 191.000 a 175.000); ma il segno è quello. Diverge, invece, l’analisi delle responsabilità e dell’impatto che questi tagli hanno avuto sulla quantità/qualità dei servizi e delle attività culturali.Le responsabilità, non c’è dubbio, derivano in primo luogo dalla stagione dei tagli agli Enti locali, non solo severi ma talvolta crudeli, promossi dal Governo Berlusconi e, ahinoi, proseguiti dai successivi governi.Come è vero, nel caso in questione, che il Governo Berlusconi, ha tagliato dell’80% le spese per mostre, convegni, comunicazione e pubblicazioni. E’ falso, però, che questa imposizione riguardasse l’acquisto di libri o audiovisivi per la Biblioteca. Non è bello che il PD creda davvero, o faccia credere, che i fortissimi tagli decisi a Correggio in tal senso siano colpa solo di Berlusconi: no, gli amministratori locali ci hanno messo del loro. Come nella riduzione degli orari di apertura dei servizi. Come, soprattutto, nei tagli alle attività culturali, che non consistono solo in mostre e convegni, ma anche, ad esempio, nelle attività rivolte alla scuola o negli spettacoli, che sono stati ugualmente ridotti in modo eccessivo.Queste scelte rientravano nella discrezionalità degli amministratori del PD, che hanno deciso di concentrare i tagli da apportare al bilancio comunale - indubbiamente subiti da leggi nazionali - su queste voci, limitando i tagli in altri settori o addirittura aumentandone altri: ad esempio i contributi alle scuole materne private. Senza contare i soldi e i terreni comunali finiti in En.Cor, ovvero in fumo, mentre si obbligavano i servizi a tirare la cinghia.

“Grazie ad una oculata politica gestionale e alla dedizione e competenza del personale – sostiene il PD - si è fatto fronte ai tagli rilanciando sulle iniziative e ottenendo un indubbio riscontro tra gli utenti, ben testimoniato dai numeri delle presenze all'interno dei singoli servizi”.

La cosa più sorprendente è che non ci si accorga che la preoccupazione di giustificare sempre e comunque il proprio operato, porti non solo ad occultare o a minimizzare la realtà se non è positiva, ma a conclusioni autolesionistiche. Qualche malizioso – questo sì per motivi elettoralistici – potrebbe chiedere: se si sostiene che oggi tutto va bene o quasi, allora vuol dire che quando si spendevano 400.000 euro in più si sprecava denaro pubblico?Ovviamente le cose stanno diversamente, perché la nota del PD omette i dati statistici che testimoniano invece una crescente sofferenza di questi servizi: quasi il 20% in meno di prestiti librari e audiovisivi effettuati da “Piccolo principe” e Biblioteca; 530 “utenti attivi” in meno in questi due servizi; quasi il 40% di presenze in meno al “Casò”; meno iniziative rivolte alla scuola e quindi meno classi coinvolte nel progetto lettura e in altre attività didattiche; meno concerti, mostre e iniziative culturali in genere e quindi meno presenze.D’altra parte, perfino nei documenti ufficiali, sia pur timidamente, tale realtà fa capolino:

“Si confida quantomeno nel mantenimento delle spese per l’acquisto di materiale librario, riviste e materiali audio-video sia in biblioteca che in ludoteca in quanto spesa giunta al suo punto marginale di non ritorno” (ISECS – Piano programma 2013)

“Questa parte relativa ai servizi culturali e spettacoli appare quella più sofferente, perché probabilmente, causa anche [non solo, quindi.Ndr] i vincoli nominali posti dalle recenti manovre finanziarie, si è andati sotto il “minimum” per quella che può dirsi una offerta in linea con la tradizione per una città come Correggio” (ISECS – Relazione al consuntivo 2013)

Spiace che invece la nostra dolorosa denuncia pubblica di questa realtà venga definita una strumentalizzazione “per meri scopi elettoralistici”.Il PD deve farsi una ragione di un fatto molto semplice: in questo come in altri casi non può pensare di continuare a contarsela e a cantarsela come vuole, quasi fossero “affari” suoi e gli altri (i cittadini, in primis) devono solo prendere atto di quanto poi viene loro raccontato. L’allergia alla critica, anche quando basata sui fatti, questa sì è una brutta malattia.Le nostre critiche – ovviamente - non sono rivolte agli operatori, che effettivamente hanno fatto del loro meglio per attenuare le conseguenze della riduzione delle risorse.Il nostro plauso va anche alle associazioni culturali, alcune nate proprio negli ultimi anni, che hanno promosso numerose e interessanti attività, contribuendo in modo decisivo a rendere meno povera l’offerta culturale nella nostra città. Questo riconoscimento, secondo noi, costituisce la premessa per un maggior coinvolgimento attivo e propositivo dell’associazionismo nella programmazione e nel coordinamento delle attività culturali, coinvolgimento e valorizzazione di cui intendiamo farci promotori nella prossima legislatura.Le nostre critiche vanno a chi teneva i cordoni della borsa e, di fronte alla necessità di ridurre le spese, è stato particolarmente taccagno proprio con la cultura, pur continuando a lodarne le virtù a parole. E vanno anche a chi, per la posizione ricoperta, avrebbe potuto e dovuto opporsi con maggior efficacia a questo trend; ma, vista anche l’attuale difesa d’ufficio, forse difettava di convinzione o di coraggio per farlo.A noi fa molto piacere che la candidata sindaca del PD, Ilenia Malavasi, dichiari che Correggio deve ripartire a cominciare dalla cultura. Poiché, però, questo significa che qualcuno prima questa città l’ha fermata, a partire proprio dalla cultura – e, guarda un po’, anche prima governava il PD – per risultare più credibile la promessa di oggi dovrebbe essere preceduta da una bella autocritica per il passato, in questo e in altri campi.

A CORREGGIO IL PD HA GARANTITO TUTTI I SERVIZI

In merito a quanto affermato da Viller Masoni, ex esponente di Sel e oggi tra i promotori di una lista civica appoggiata in toto dal gruppo dirigente di Sel Correggio, interviene Fabio Testi, membro della segreteria comunale del Partito Democratico e Presidente di ISECS, l'Istituzione Comunale per i servizi educativi, culturali e sportivi."Sorprende che un ex dipendente comunale, responsabile di un servizio culturale di primaria importanza come la Biblioteca, finga di ignorare per meri scopi elettoralistici che la fonte dei tagli alla cultura non è dipesa certo dalle volontà del Partito Democratico e dell'Amministrazione Comunale di Correggio. Dall'estate 2010, norme nazionali introdotte dal Governo Berlusconi hanno posto strettissimi tetti alla spesa culturale degli enti locali: obbligatoriamente 80% in meno per mostre, convegni, comunicazione e pubblicazioni.Ai tagli mirati espressamente alle spese culturali si sono aggiunti i vincoli del patto di stabilità. Ciò nonostante non ci siamo arresi e abbiamo tenuto la testa alta e fatto scelte che hanno consentito all'Amministrazione Comunale di mantenere la vivacità culturale della Città attraverso numerose iniziative. Grazie ad una oculata politica gestionale e alla dedizione e competenza del personale, si è fatto fronte ai tagli rilanciando sulle iniziative e ottenendo un indubbio riscontro tra gli utenti, ben testimoniato dai numeri delle presenze all'interno dei singoli servizi. A titolo di esempio, la presenza annua degli utenti in biblioteca è passata da 53.222 persone nel 2009 a 54.830 nel 2013; per la ludoteca l'aumento è ancora più marcato: da 21.970 nel 2009 a 27.192 nel 2013.Sono state mantenute le eccellenze per il territorio: una stagione teatrale di altissimo livello all'Asioli, il festival jazz, Mundus, la Notte Bianca, le conferenze e gli spettacoli nel cortile di Palazzo Principi e nel cortile della Casa del Correggio.Il Partito Democratico di Correggio vuole ripartire dalla cultura perchè l'ha sempre considerata un punto fermo e imprescindibile anche quando politiche nazionali annunciavano che "con la cultura non si mangia"; la quantità, qualità e il gradimento espresso dagli utenti sui servizi offerti ne sono una testimonianza inconfutabile. Il Partito Democratico di Correggio e la sua candidata sindaco Ilenia Malavasi sono impegnati da tempo a condividere proposte concrete, anche nel settore della cultura, assieme ai tanti cittadini che incontrano ogni giorno".

Per chiudere la stagione dei NO, TU NO! La stagione politica peggiore della storia di Correggio, che ha creato un enorme danno economico e morale.

La stagione politica peggiore della storia di Correggio, caratterizzata da un metodo di governo autoreferenziale e supponente. Una stagione che è culminata nel fallimento di En.Cor, che ha procurato alla città un enorme danno economico e morale. Un danno cresciuto nel corso degli anni, ma che è stato caparbiamente tenuto nascosto, negando in tutti i modi l’accesso alle informazioni e ai documenti necessari per capire cosa stava succedendo. Soltanto grazie ai cittadini che hanno organizzato Comitati di Trasparenza, è emersa la cruda verità

perchè si tu si
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