Contrastare l’apertura di nuove centrali a biomassa/biogas a Correggio. Controlli più stringenti su quelle già operative.
Sono questi gli obiettivi che la Lista Civica SiTuSi ed il Movimento 5 Stelle intendono perseguire, d’intesa con i soggetti che condividono tali propositi, a partire dai Comitati di cittadini che per primi hanno sollevato queste problematiche e che da tempo svolgono una fondamentale funzione d' informazione e denuncia.
Intendiamo dare seguito a quanto dichiarato nei nostri programmi elettorali proponendo l’approvazione di idonei atti in Consiglio Comunale.
In particolare vogliamo perseguire i seguenti obiettivi:
1. disincentivare la costruzione di nuove centrali e controllare il rispetto delle normative per quelle in funzione.
2. testimoniare alle forze politiche ma anche alle organizzazioni sociali e imprenditoriali la nostra decisa contrarietà a che queste tecnologie siano usate nel nostro territorio al solo fine speculativo, profittando degli incentivi statali e distorcendo in questo modo le finalità per le quali erano state pensate.
3. dichiarare decaduto il Piano Energetico Comunale approvato nel 2008 - che prevedeva, tra l’altro, l’utilizzo fino a 3.300 ettari di territorio agricolo comunale (il 50% del totale!) per coltivare prodotti destinati alla realizzazione di energia da biomassa - e iniziare un percorso partecipato e condiviso dalla cittadinanza per la predisposizione di un nuovo Piano.
4. pretendere il rilascio della VIA (Valutazione Impatto Ambientale), così come prescrivono le normative Regionali ed Europee nel caso di costruzione di centrali adiacenti e non prevedere deroghe per gli impianti che sfruttino solamente la parte elettrica dell'energia prodotta.
Nel nostro Comune vi sono 19 centrali autorizzate, di cui 4 funzionanti.
Già quelle esistenti sono tante, ma se fossero costruite e attivate tutte quelle autorizzate sul territorio, si creerebbe una ABNORME CONCENTRAZIONE DI QUESTA TECNOLOGIA, che impatta fortemente sia sulla salute dei cittadini sia sulle produzioni tipiche di parmigiano reggiano e lambrusco, che caratterizzano i nostri terreni agricoli e sono un fiore all'occhiello della nostra agricoltura di qualità.
Su questi temi all’inizio dell’estate abbiamo proposto anche al PD di incontrarci per cercare di concordare un percorso comune. Purtroppo finora i suoi dirigenti non hanno trovato il tempo di incontrarci. Auspichiamo, tuttavia, che passino dalle parole ai fatti e di averli al nostro fianco nelle iniziative che prenderemo in Consiglio Comunale e con la cittadinanza, per dare risposte concrete a questioni che stanno giustamente a cuore a moltissimi cittadini correggesi.

Il Consiglio Comunale ha respinto a maggioranza la seguente mozione presentata dalla nostra consigliera Fabiana e dal gruppo 5 stelle.
Hanno votato contro il Partito Democratico e Correggio al centro, mentre si sono astenuti Centro Destra per Correggio e Correggio ai cittadini.
Mozione relativa ai Controlli più stringenti sulle centrali a biomassa e biogas operative a Correggio.
Disincentivare l'apertura di nuovi impianti a tutela della salute e dell'ambiente.
Premesso che:
secondo i dati forniti dall'Amministrazione, nel nostro Comune sono stati autorizzati 19 impianti di biogas e centrali a biomassa, di cui 5 funzionanti. Già quelli esistenti sul nostro territorio sono tanti, ma se fossero costruiti e attivati tutti quelli autorizzati si creerebbe un’abnorme concentrazione di queste tecnologie che impattano fortemente sull'ambiente, sulla salute dei cittadini e sull'agricoltura di qualità della nostra zona.
Lo sviluppo di centrali cosi impattanti dal punto di vista ambientale ed economico, ha giustamente indotto molti cittadini, anche attraverso la costituzione di appositi Comitati, a chiedere la massima trasparenza sia sui procedimenti autorizzativi sia sulla qualità ed efficienza dei necessari controlli sul loro funzionamento.
Il Piano Energetico Comunale approvato nel 2008 che prevedeva, tra l'altro, l'utilizzo fino a 3.300 ettari di terreno agricolo comunale (il 50% del totale) per coltivare prodotti destinati alla realizzazione di energia da biomasse deve ritenersi superato, anche per il fallimento di ENCOR, che era deputata alla sua realizzazione.
Le Amministrazioni precedenti hanno fatto poco o nulla per informare la cittadinanza in merito alle azioni di monitoraggio effettuate sugli impianti esistenti, sul controllo dei limiti delle emissioni non pubblicando sul sito istituzionale l'esito delle verifiche. Ricordiamo che esiste la Convenzione europea di Aarhus che impone alle amministrazioni pubbliche di impegnarsi proprio in questo senso, con questa mozione intendiamo creare le condizioni affinché l’Amministrazione attuale dimostri concretamente che il rispetto della legalità, assieme alla tutela della salute e del territorio sono un’assoluta priorità per tutti noi.
Nel corso dell’ultima campagna elettorale in occasione di confronti pubblici e negli stessi programmi si è evidenziata una sostanziale consonanza fra diverse forze politiche presenti in questo Consiglio sugli obiettivi di disincentivare l’apertura di nuove centrali a biomassa/biogas a Correggio ed effettuare controlli più stringenti su quelle già operative.
L’Amministrazione deve essere parte attiva e garante della trasparenza nel concertare con gli Enti preposti azioni di monitoraggio degli impianti esistenti, tese alla responsabilizzazione delle aziende per assicurare il rispetto delle autorizzazioni, la corretta gestione degli impianti ed il rispetto dei limiti delle emissioni previsti dalla legge e, se i risultati lo richiedono, imporre gli opportuni adeguamenti.
L'Amministrazione periodicamente deve effettuare i controlli di propria pertinenza e coordinare/monitorare l’effettuazione dei controlli di pertinenza di altri Enti, previsti dalla normativa vigente, ed a pubblicare tempestivamente tutti i dati così raccolti .su apposita sezione del proprio sito istituzionale.
Considerato che:
1) La normativa vigente prevede che gli impianti a biogas o biomassa possano essere autorizzati con Procedura Abilitativa Semplificata (PAS) di competenza comunale se e solo se:
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hanno una potenza elettrica inferiore a 1.000 kWe
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sono operanti in assetto cogenerativo.
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Impianti cogenerativi superiori alla potenza di 500 kWe ricadenti anche parzialmente in aree tutelate
Nel caso in cui anche uno solo di tali requisiti non sia soddisfatto, l'impianto dovrà essere autorizzato con Autorizzazione Unica la cui competenza spetta alla Provincia su espressa delega della Regione Emilia Romagna.
2) L'Ente autorizzante deve tener conto delle seguenti prescrizioni:
Assetto cogenerativo. Il Decreto Interministeriale del 4 agosto 2011 stabilisce i criteri di utilizzo del calore ed i limiti di rendimento affinché l’impianto possa essere definito a tutti gli effetti operante in assetto cogenerativo.
Quantità e distanza di provenienza delle biomasse. “Ai fini del rilascio dell’autorizzazione alla realizzazione degli impianti, l’autorità competente tiene conto della quantità e distanza di provenienza delle biomasse e del fatto che le stesse siano ottenute o meno da colture dedicate, in relazione alle vocazioni del territorio e alle attività e produzioni locali” (delibera assemblea regionale ER n.51 del 26-7-11, allegato I, paragrafo 3, lettera G punto a)).
Inidoneità all’installazione degli impianti da biogas. “E’ considerato non idoneo all’installazione di impianti di produzione di energia da biogas e produzione di biometano il territorio individuato quale ‘comprensorio di produzione del formaggio Parmigiano-Reggiano’, produzione a Denominazione di Origine Protetta (DOP), qualora gli impianti utilizzino silomais o altre essenze vegetali insilate, fatto salvo il caso in cui l’utilizzazione agronomica del residuo del processo di fermentazione (digestato), tal quale o trattato, avvenga in terreni ubicati all’esterno del medesimo comprensorio” (delibera assemblea regionale ER n.51 del 26-7-11, allegato I, paragrafo 4, lettera B)).
Cumulo degli impatti. “Per evitare il cumulo degli impatti derivanti dalla concentrazione degli impianti, la realizzazione degli stessi nella medesima area o nelle aree contigue è valutata in termini cumulativi, in sede di rilascio dell’autorizzazione unica o di controllo dei titoli abitativi sostitutivi, fatta eccezione per impianti localizzati in Aree Ecologicamente Attrezzate e aree industriali” (delibera assemblea regionale ER n.51 del 26-7-11, allegato I, paragrafo 3, lettera G, punto b)).
Inidoneità all’installazione degli impianti da biomassa. “Nelle aree di superamento e in quelle a rischio di superamento dei limiti (zone rosso, arancione e giallo della cartografia riportata in Figura 1) si possono localizzare impianti a biomasse, a condizione che sia assicurato un saldo almeno zero a livello di emissioni inquinanti per il PM10 e il NO2, tenuto conto di un periodo temporale di riferimento per il raggiungimento dell’obiettivo nonché della possibile compensazione con altre fonti emissive. A tal fine, il proponente allega all’istanza autorizzativa, a pena di improcedibilità della stessa, un documento che attesta il saldo emissivo dell’impianto,anche attraverso l’impiego di un assetto impiantistico in regime di cogenerazione o trigenerazione e la stipula di accordi che assicurino la realizzazione delle condizioni di compatibilità dello stesso. Gli accordi possono tra l’altro prevedere l’utilizzo, anche differito nel tempo, dell’energia termica prodotta dall’impianto per diversi usi, secondo quanto concordato con le amministrazioni locali territorialmente competenti.” (delibera assemblea regionale ER n.51 del 26-7-11, allegato I, paragrafo 4, lettera E, punto a)).
3) Le verifiche più importanti da effettuare sono le seguenti:
Normativa di riferimento Legge Regionale n. 4 del 6/3/2007 art. 8
Verifica del rispetto della dieta agronomica per i digestori, della provenienza dei materiali e del rispetto della filiera corta.
Verifica della disponibilità dei terreni necessari per lo spandimento del digestato.
· I gestori sono tenuti a comunicare in Provincia i dati ogni cinque anni, oppure ad ogni modifica delle superfici utilizzate, dei quantitativi degli affluenti. Le imprese che utilizzano gli affluenti sono tenute a registrare le singole distribuzioni.
Verifica che le azienda non procedano al commercio del digestato in modo arbitrario.
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Il titolare dell'azienda agricola può cedere gli affluenti ad un soggetto terzo, detentore, formalmente incaricato e vincolato da un rapporto contrattuale per l'espletamento dell'utilizzazione agronomica. In tal caso, il titolare dell'azienda agricola che cede gli affluenti, deve trasmettere alla Provincia copia del contratto stipulato, oltre alle informazioni relative all'azienda e alla produzione. Il detentore è responsabile della corretta attuazione delle fasi non gestite direttamente /dall'azienda agricola produttrice, ed è tenuto a comunicare le relative informazioni alla Provincia territorialmente competente ed a produrre la documentazione prevista.
Verifica delle disposizioni sullo stoccaggio e modalità di distribuzione del digestato.
· Verificare che la costruzione e la gestione dei contenitori per lo stoccaggio dei liquami e dei materiali ad essi assimilati sia conforme ai criteri stabiliti nella legge Regionale 6/3/2007 all'Allegato III (Requisiti tecnici e di salvaguardia ambientale dei contenitori per lo stoccaggio dei liquami zootecnici e materiali assimilati)
· controllare il contenimento di rilascio di azoto dal suolo alle acque e le emissioni in atmosfera di azoto ammoniacale e di odori molesti a norma della legge Regionale 6/3/2007 che prevede che la distribuzione di liquami con erogatori deve avvenire a pressione di esercizio inferiore a 6 atmosfere . I liquami, i letami e materiali assimilati devono essere incorporati nel terreno entro 24 ore dalla distribuzione.
Verifica Piano monitoraggio delle emissioni odorigene.
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“L’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto deve stabilire un piano di monitoraggio delle emissioni odorigene, obbligatorio anche per gli impianti esistenti, per un periodo sufficientemente prolungato nel tempo, che interessi anche la fase di entrata a regime degli impianti, ad esito del quale l’autorità competente potrà prescrivere la prosecuzione o la modifica del piano di monitoraggio ovvero la realizzazione degli ulteriori sistemi di abbattimento degli odori che risultassero necessari, secondo le indicazioni delle linee guida approvate dalla giunta Regionale.” (delibera assemblea regionale ER n.51 del 26-7-11, allegato I, paragrafo 3, lettera G punto a)).
Sanzioni per emissioni in atmosfera ivi comprese quelle odorigene.
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“In caso di violazione delle prescrizioni dell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera, ivi comprese quelle relative alle emissioni odorigene, trova applicazione quanto previsto agli artt. 278 e 279 della parte V del D.lgs 3 aprile 2006, n.152” (delibera assemblea regionale ER n.51 del 26-7-11, allegato I, paragrafo 3, lettera G punto a)).
tutto ciò premesso e considerato
il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta Comunale
ad assumere i seguenti atti:
a) Redazione del il nuovo Piano Energetico Comunale prevedendo un percorso partecipato e condiviso dalla cittadinanza, con l’obiettivo della sua adozione entro il 2015;
b) Verifica e controllo della rispondenza delle autorizzazioni rilasciate alle prescrizioni imposte dalle normative vigenti e si attivi ove necessario a pretenderne l'adeguamento;
c) Attivare gli Enti preposti (Provincia, ARPA, ASL, ecc.) ad effettuare le verifiche previste dalla normativa vigente nelle centrali a biomassa/biogas attive nel territorio del Comune;
d) Proceda alla pubblicazione su apposita sezione nel proprio sito internet istituzionale dei risultati dei controlli e delle verifiche effettuate.